Quando mi capita di
fare una ricerca per immagini sui cappelli, per curiosare, per prendere spunti
e trarre qualche ispirazione, lo schermo si popola di buffi, improbabili,
artistici, talvolta pirotecnici copricapo prevalentemente di fabbrica inglese.
Oltremanica sono senz’altro dei maestri nel settore, soprattutto le signore non
perdono occasione per sfoggiare piume, nastri, velette e quant’altro possa non
farle passare inosservate. Confesso che anch’io, sulla scia delle ultime reali
nozze, mi sono fatta prendere la mano (anzi la testa) e per il matrimonio di un
amico ho voluto che tutta la famiglia fosse opportunamente incappellata: nero a
falda larga con fiori per me, cloche bianca, sempre con fiori, per La PiCci e
paglia per il BaPà.
Infatti mi piacciono
un sacco anche gli uomini col cappello, se abbinato nella maniera giusta e
portato nella maniera giusta. Un accessorio che fa un po’ vintage ma che ha un
intramontabile fascino.
E girovagando ho
scovato un interessante blog, nato dalla pubblicazione di un libro (Giuliana
Berenson, I favolosi cappelli, Ed.
Tosi, 2007) voluto da Roberto Manzoni della Cappelleria inglese di Ravenna. Vi
si trovano storia del cappello, curiosità, aneddoti e belle foto.
Per gli appassionati
del genere segnalo anche una mostra allestita, fino a maggio, alla Galleria
del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, dal titolo Il cappello tra arte e stravaganza.
Buon cappello a tutti!


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